Una commemorazione decente del centenario di Vittorio Veneto

La staffetta della Vittoria
Memoria iuvat

Ed ora?
Come verrà celebrato questo 2018, centenario della vittoria d’Italia nella Prima Guerra Mondiale?
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ha impedito il rientro di Vittorio Emanuele III a casa, e va bene; il suo compito in classe istituzionale lo ha svolto.
Ma gli altri?

Vittorio Emanuele Orlando prese in mano le redini del Governo Italiano il 30 ottobre del 1918, sei giorni dopo Caporetto; per impedire la continuazione di una Caporetto attuale, riuscirà il prossimo Presidente del Consiglio Italiano a chiudere i porti nazionali alle navi di nazioni straniere (in particolare di quelle rivierasche del Mediterraneo) che continuano a  sbarcare sulle coste italiane decine di migliaia di migranti?
Saverio Nitti succeduto a Orlando, pur se tremebondo e formalmente poco dignitoso nei suoi rapporti epistolari con l’Associato statunitense, si accollò a far data dal giugno del 1919 una situazione economica realmente molto preoccupante, esponendosi per tentare di risolverla ai lazzi di tanti; riuscirà il Ministro dell’Economia del prossimo Governo Italiano a far diminuire il Debito Pubblico Italiano senza piangersi addosso e dare le colpe ai predecessori?
Gabriele D’Annunzio rischiò la sua vita in tante di quelle occasioni per cui il suo  petto costituiva inadeguata vetrina al numero di medaglie al valore d’oro d’argento e di bronzo guadagnate in guerra combattendo per l’Italia; riuscirà il prossimo Ministro della Difesa Italiano a ridistribuire in tempi brevi lo schieramento dei soldati italiani all’estero in modo da sorvegliare il traffico navale nel circostante Mediterraneo più di quello montagnoso del lontanissimo Afghanistan?
Giovanni Giolitti firmò con i serbo croato sloveni il Trattato di Rapallo facendo raggiungere all’Italia i suoi confini naturali orientali sulla più parte delle Alpi Giulie; riuscirà il prossimo Ministro degli Esteri Italiano ad ottenere il bilinguismo perfetto croato italiano in tutta l’Istria, e in particolare a Fiume proclamata prossima capitale europea della cultura?

Orlando, Nitti, D’Annunzio, Giolitti: la staffetta della Vittoria, 4 novembre 1918.
Non si chiede a nessuno di replicare oggi quell’abbondanza di neuroni e di coraggio, produttivi per l’Italia della più grande Vittoria ottenuta dal 1861 in qua.
Si chiede molto meno.
Un po’ di decenza strategica per l’ordinario governo in tempo di pace della comune madre.

  “Servizio obbligatorio di leva civile in Italia”   Claudio Susmel

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