“Le cento città d’Italia illustrate” della Sonzogno

Fiume, la riviera liburnica e le isole quarnerine
Nihil de nobis sine nobis

La casa editrice Sonzogno ha ristampato tra le due guerre mondiali “Le cento città d’Italia illustrate”, collana di cui … ogni fascicolo descrive una città, ne narra la storia e ne riproduce i più insigni e caratteristici monumenti … una raccolta cara a tutti gli italiani, utilissima per chi visita le località della Patria (1).

L’Editore non poteva certo prevedere, in quegli anni così vicini alla Vittoria del 1918, che alcuni numeri di questa collana sarebbero divenuti ancora più cari agli italiani, in quanto contenenti indicazioni e illustrazioni semplici ma fondamentali per evitare che la coscienza territoriale nazionale degli italiani venga cancellata dalle pubblicazioni dei paesi stranieri che attualmente occupano alcune delle nostre città in conseguenza del Trattato di Pace del 1947.
Il fascicolo n. 73 scrive di Fiume, della riviera liburnica e delle isole del golfo del Quarnaro.
Un breve canovaccio storico racconta la complessa e non breve storia di Fiume.
Sulla prima di copertina e in terza pagina campeggia l’Arco romano, simbolo del desiderio della Città di identificarsi nelle amatissime radici romane, e confermarsi dopo gli importanti ritrovamenti archeologici del 1914 nella sua diretta evoluzione dalla antica città di Tarsatica. E sono tante e belle e care ai fiumani e ai loro discendenti le foto che seguono. Non solo di monumenti e di edifici importanti e del porto di rilevanza internazionale, ma anche di piccoli scorci che si schiudono con un canto sommesso, col pudore di una bellezza velata; si intuisce l’armonia di una città che costruisce il bello anche col poco; trapela il suo sorriso trattenuto che dona un fascino struggente con garbo di genio.
Il racconto dell’editore prosegue con illustrazioni che fanno ricordare anche a chi non l’ha mai vista la riviera liburnica, con i colori primaverili ed i bianchi alberghi e le perle e gli abiti fruscianti tra i walzer di inizio secolo di Abbazia, con i profumi e le passeggiate lungo il mare di Laurana.
Il vaporetto ci sbarca poi nelle isole quarnerine di Cherso e Lussino, allungate nel Golfo del Quarnaro lungo la costa istriana, popolate da piccoli centri accarezzati dalle bianche vele di un mare azzurro che bagna coste dirimpettaie non lontane una dall’altra, lungo le quali camminano popolani quieti senza ansia d’apparire.
E sembra che tutto sia fermo in una pace senza tempo, protetta dalla paterna mole del Monte Maggiore che arriva quasi in Adriatico a controllare che tutto sia a posto.
Ma non è più tutto a posto.
Lo sa bene il leone di San Marco che ci guarda dalle pagine del fascicolo e che aspetta il nostro ritorno dal termine della Seconda Guerra Mondiale, da quando il Trattato di Pace del 10 febbraio 1947 impose all’Italia sconfitta la cessione della Città alla Jugoslavia. Il leone non dispera – e se no che leone sarebbe? – anche perché sa che i fiumani hanno sempre avuto una sola parola d’ordine: Nihil de nobis sine nobis (nulla si decida di noi senza il nostro consenso) e perché sa che i loro discendenti non sono meno testardi.

I fascicoli della Sonzogno, di 16 pagine e circa 40 illustrazioni ciascuno, si trovano anche nei mercatini per pochi euro.

(1) Fascicolo n. 73, quarta di copertina.

Claudio Susmel 

CLICCANDO SULLA NUVOLETTA CELESTE A FIANCO DEL TITOLO POTRETE LASCIARE UN COMMENTO (COMPARIRA’ SOLO IL VOSTRO NOME NON LA VOSTRA E-MAIL)

POTETE INVIARE A CLAUDIO SUSMEL LE E-MAIL
DI CHI DESIDERA ESSERE INSERITO NELL’INDIRIZZARIO DI OBLO’

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *