La solidarietà italiana specifica per la Francia

O Federazione Europea o Colonia Europa
Ne mergitur fluctet Lutetia foederatis cum civitatis

Gli oltre cento trenta morti causati dagli attentati dell’Isis effettuati a Parigi la settimana scorsa hanno commosso tutti.
Ma non hanno smosso il protagonismo individualista delle istituzioni francesi.

L’unica nazione europea euro monetata detentrice di armamento atomico non vara una sola proposta di condivisione pur minima del suo nucleare militare con altre nazioni europee.
E’ membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’O.N.U. e non sembra avere alcuna intenzione di far subentrare nella carica un membro permanente europeo; nè costituisce valida contropartita per l’Europa che con il sistema attuale abbia due membri permanenti – lo è anche il Regno Unito – visto che quand’anche alleate queste due singole nazioni non contano lo stesso molto rispetto alle decisioni prese dagli altri tre membri permanenti, Stati Uniti, Russia e Cina: sfogliare un atlante per osservare le dimensioni dei loro territori e leggerne i dati economici e demografici relativi.
La Francia ha inviato il suo primo cittadino Hollande, in compagnia della Merkel, a numerosi tavoli e assemblee internazionali  importanti, di fatto scavalcando con pacchiana sfacciataggine diplomatica il rappresentante della politica estera europea, quella signora Mogherini che non è stata imposta all’Europa da un Signore italiano e ancor meno da un Duce italiano, ma eletta col consenso delle nazioni dell’Unione Europea. Lieve passo avanti rispetto all’onanismo nazionalistico gallico, ma verso un’altrettanto infruttuosa diarchia trans renana che, visti gli scarsi risultati ottenuti dal poco armonioso duo anche per le loro stesse nazioni, sembra totalmente inabile a copulare con la Storia d’Europa facendole figliare la sua Federazione.

La Francia chiede la deroga al patto di stabilità europeo per consentire un incremento di spesa per le Forze Armate francesi. Non per costituire un primo nucleo di Forze Armate Europee stabili. Gli stati dell’Unione abbiano il coraggio di contingentarglielo con affettuosa avarizia, consentendole contestualmente la deroga per costituire la prima Brigata Europea stabile; con sede a Parigi: risposta combattiva comunitaria al terrorismo internazionale. Una “ Brigata Lutetia” proiettata verso un futuro che reclama con urgenza di entrare sulla piazza d’armi del Vecchio Continente prima che Europa venga rapita da Isis o da qualche altro demone non esorcizzato per tempo.

La nostra confinante transalpina ha spinto a suo tempo per l’intervento contro la Libia di Gheddafi, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti; sarà il caso che prenda atto che non solo non ha le forze militari sufficienti per combattere una guerra transcontinentale del Duemila, ma neppure quelle politiche utili a prevederne, controllarne e sfruttarne le conseguenze; l’anarchia libica e il conseguente incontrollato transito di uomini e mezzi attraverso il Mediterraneo centrale hanno favorito gli attentati di Parigi?
Se la nostra confinante transalpina chiederà – o ha già chiesto – un aiuto specifico all’Italia, in quale località avverrà il convegno italo – francese?, a Ventimiglia, dove la Gendarmeria francese non molti mesi fa ha fatto di tutto per bloccare il flusso di emigranti che volevano andarsene dall’Italia, lasciando a quest’ultima tutto l’insopportabile peso di un attacco extracontinentale non cruento ma fonte di disordine sociale gravissimo?
Ovunque avverrà concediamole pure la nostra solidarietà ma non secondo sue direttive, piuttosto  liberandola dagli impegni comuni delle missioni di pace europee nel Mediterraneo centrale, assumendoci noi la quota parte economica e militare di sua spettanza: stia lontana dalla Libia, così come l’Italia si guardi bene dall’essere coinvolta nella palude insanguinata della Siria.
Quando la “Brigata Lutetia” farà parte delle costituite Forze Armate Europee, sarà il loro Stato Maggiore a decidere per le comuni azioni militari di Italia e Francia.

P.S. Quale Ministero Italiano dovrebbe assumersi l’iniziativa di regalare 132 settimane di convalescenza nel Bel Paese ai congiunti degli assassinati nell’amata Parigi?

Claudio Susmel 

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