Il coraggio temerario ed egoista di Zelens’kyj

Dividere il Donbass per la pace
Frangar ne flectat?

27 aprile 2022

Il primo cittadino ucraino Zelensk’yj proclama in continuazione il pericolo che la Russia di Putin invada o smembri l’Europa intera o per lo meno tutta quella quella centro orientale.
Non è mai accaduto fino ad ora.
Putin ha occupato la Crimea e si è in qualche misura militare economica politica inserito nel Donbass e nella Transnistria, salvo a guerra iniziata con l’Ucraina ambire alla fascia costiera ucraina.
Tutti territori ucraini, salvo la striscia territoriale Transnistria confinante con l’Ucraina.
Un patriota può anche mentire per difendere la propria Patria.
Zelens’kyj mente?
Zelens’kyj difende meglio la propria Patria tentando di coinvolgere più nazioni europee nel conflitto russo ucraino?
Certamente rischia in un conflitto allargato una reazione massiccia al limite del genocidio da parte della Russia sui territori a sé stessa più vicini: frangar ne flectat in miope versione slavi del nord, non molto diversa da quella degli slavi del sud (slavi jugo) negli anni ’90 del secolo scorso.

Molte le versioni sulle persecuzioni dei russofoni e o degli ucrainofoni nel Donbass.
La Storia ci racconta di scarsa propensione alla convivenza tra  etnie slave diverse – polacchi con russi, croati con serbi, sloveni con croati, ucraini con russi, per fare degli esempi – e ci racconta come una guerra europea se non mondiale sia stata evitata negli anni ’90 del secolo scorso contenendo il conflitto slavo inter etnico nell’ambito della penisola balcanica e dei territori rivieraschi adriatici orientali.
La politica territoriale, in assenza di confini naturali chiaramente definibili, non diversamente da quella economica, non può non tenere conto della realtà.
Se il Donbass del Nord – proviamo a chiamarlo così – con bilinguismo russo ucraino garantito internazionalmente venisse dichiarato indipendente, e se il Donbass del Sud – proviamo a chiamarlo così – con bilinguismo perfetto ucraino russo garantito internazionalmente venisse lasciato all’Ucraina, lasciando a tempi lontani la decisione circa la Crimea?

Certo è che l’Unione Europea deve fare pressioni anche su Zelens’kyj così che addivenga a una qualche forma di compromesso, perché la teoria britannico statunitense del voler indebolire la Russia con una guerra continua affinché non compia altre aggressioni ha pochi esempi nella Storia di programmazione bellica così insulsa e pericolosa per l’Ucraina, per il il resto d’Europa, per il pianeta Terra.

Gli slavi imparino qualcosa dai latini che di guerre se ne intendevano: non mettevano sempre in pratica il motto frangar ne flectat ma anche il motto flectat ne frangar.

    “Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

Centenario dello Stato d’Assedio non firmato
1922 – 2022
Memoria Patriae prima vis

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