La battaglia di Luana contro Covid -19

Un taglio di capelli
Ne inquinamus

Maggio 2020

Il portatore di capelli trimestrali arriva con dieci minuti di anticipo in una strada del centro.
All’interno Luana sta pulendo arredi e suppellettili.

Il portatore di capelli si è fermato sul marciapiede e ha salutato.
Il “Non entri”, fuoriuscito da mascherina e visierina, arriva comunque.
Gel sulle mani.
Calzari trasparenti ai piedi.
“Metta anche le chiavi della macchina in tasca. Entri.”
“Ho fatto lo sciampo mezz’ora fa”.
“Devo farglielo io.”
Mantellina  – come chiamarla altrimenti? -, sciampo rapido, in piedi verso la poltrona per il taglio.
“Un attimo, la poltrona è ancora umida per il sanificante.”
Panno asciutto due volte sul fondo della poltrona.
“Ecco”.
Come va, come è andata reciproci.
“A due o a quattro?”
“A due – misura da imporre alla macchinetta – sembreranno tagliati proprio a zero.”
Viene concordato il quattro, con rifinitura ai lati e alla sfumatura.
“Taglio corto questa volta?”
“Per dimenticare perché sono cresciuti tanto, per eliminare il sottofondo  fangoso sviluppatosi per la mancanza di sole e l’eccessiva cespugliatura, e perché potrebbero bloccare di nuovo le uscite da casa.”
Il conto è lo stesso di quello praticato prima di Covid – 19.
Il sorriso di saluto – e sono dieci ore al giorno ogni giorno con la mascherina – è lo stesso di quello praticato prima di Covid – 19.

Il materiale usato da Luana, a giudicare dai calzari trasparenti indossati, è ottimo.
Posso certificarlo perché hanno resistito al discreto tragitto percorso dalla strada del centro fino alla macchina e poi dalla macchina al tappetino di fronte ala porta di casa, dove mi sono accorto di averli ancora indosso.

Servizio obbligatorio di leva civile in Italia”   Claudio Susmel

Il Trattato di Rapallo istituzionalizza lo Stato libero di Fiume
confinante con l’Italia
1920 – 2020
Memoria Patriae prima vis 

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