La battaglia persa dell’EMA
Oculus afuit domini 

Mancò l’occhio del Governo.

Inchieste sui cantieri aperti olandesi che devono edificare ad Amsterdam uffici provvisori, semi provvisori, definitivi ma non troppo, o davvero quelli che dovranno essere abitati dai funzionari dell’Agenzia Europea dei Medicinali.
Perché solo oggi?
Lettere grondanti irruento amor patrio dell’ultima mezza ora firmate da esponenti di vari partiti italiani, reclamanti questa o quella irregolarità nella gara d’aggiudicazione della sede per l’EMA una volta realizzatasi Brexit.
Perché solo oggi?
Recriminazioni sul metodo di aggiudicazione finale mediante sorteggio – che vergogna quand’anche avesse vinto Milano – che ha assegnato la vittoria ad Amsterdam.
Perché solo oggi?
Reclamata la sovranità del Parlamento Europeo – che invia ispettori ad Amsterdam – messa in risalto da interventi mediatici di rappresentanti del Governo italiano.
Perché solo oggi?

Perché a battaglia in corso mancò l’occhio del Governo. Che avrebbe dovuto combattere durante la battaglia in corso. E vincerla.
Allora sì, con il ritorno economico derivante dalla presenza dell’Agenzia a Milano, avrebbe potuto destinare un’ulteriore quota parte del proprio reddito nazionale ai derelitti dell’Africa e del resto del Pianeta impiegandolo nelle loro nazioni d’origine; dopo aver alimentato una volta di più quel virtuoso flusso e ricambio di energie e iniziative e ricchezza che da sempre va e viene da Milano al resto della Patria Italia.

Oculus afuit domini (mancò l’occhio del padrone).
E così il cavallo, ben lungi dall’ingrassare, non riesce a trascinare su dai bassi fondi della povertà cinque milioni di italiani, che hanno concretamente amato l’Italia pagando tante di quelle imposte, che sarà già un miracolo se andranno a votare continuando a credere nella politica nazionale.

 “Servizio obbligatorio di leva civile in Italia”   Claudio Susmel

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