2 giugno 1946

Il Referendum istituzionale in scena,
il Trattato di Pace dietro le quinte
Mentis oculis

Mentre gli italiani, divisi, sono indecisi tra Monarchia e Repubblica, gli stranieri, Alleati, si preparano a imporre all’Italia una “sovranità limitata”.

Molte le domande che gli italiani, studiosi e no, si sono posti dal dopo guerra in poi sul referendum istituzionale che il 2 giugno del 1946 chiedeva loro di scegliere tra Monarchia e Repubblica.
E di più quelle che si sono poste, ancor prima che finisse la Seconda Guerra Mondiale, per valutare le conseguenze del disastro bellico più grande della storia d’Italia dal 1861 in qua.
In ogni caso, prima di rispondere a tutte queste domande è indispensabile in via preliminare farsi un’idea del clima di quel convulso 1946, ponendocene una ulteriore: quanti conoscono quel Trattato di Pace del 10 febbraio 1947, che si stava approntando e che era ormai prossimo alla promulgazione?
E’ fondamentale leggerlo, perché mentre noi italiani, divisi, ci interroghiamo col Referendum del 2 giugno 1946 sulla nostra forma istituzionale, gli stranieri, Alleati, condizionano col TP47 la nostra futura costituzione materiale, limitando la nostra sovranità nazionale.
Con lucido intento di lucro fanno questa scelta contro una nazione democratica: il totalitarismo di casa nostra è stato già sconfitto da quasi tre anni.
Esaminando infatti il TP47 ci si rende conto che monarchia o repubblica, dittatura o democrazia, i vincitori anglo sovietici della Seconda Guerra Mondiale e la pletora dei loro camerieri (anche dell’ultima facile ora, quella delle pugnalate alle spalle così di moda negli anni Quaranta) intendono eliminare un pericoloso concorrente sui mercati del Pianeta; senza escludere che a qualcuno di loro – con regime istituzionale repubblicano – interessasse davvero interrompere la lunga marcia dei Savoia da Chambery a Tien – Tsin.
Insomma tanto strepito propagandistico sulla libertà di scegliersi la propria forma istituzionale – concessa dagli Alleati cobelligeranti occupanti all’Italia cobelligerante occupata – mentre quegli stessi Alleati, col redigendo TP47, si preparano ad amputarle il territorio su cui poterla esercitare, ed a limitare in quello restante la sua sostanziale libertà di azione economica e politica sul piano internazionale.

Leggendo il testo completo del TP47 – lo si trova facilmente sul web –  vi troviamo quelle clausole fondamentali che hanno minato e ancora limitano le fondamenta fisiche e politiche della nostra nazione, e che ci aiutano a capire che cosa stava veramente succedendo in quel lungo, angoscioso 1946.

N. B. E’ in corso di stampa per il Centro Giolitti il volume a cura di Aldo A. Mola contenente gli Atti del convegno sul Referendum istituzionale del 1946, tenutosi a Vicoforte lo scorso anno.

"Servizio obbligatorio di leva civile in Italia"   Claudio Susmel

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