La Presidente del Consiglio non ripeta l’errore del Presidente del Consiglio

Chi si ferma è salvo
Festine lente

19 maggio 2025

Qualcuno ha lodato la fermezza della Presidente del Consiglio Italiano Giorgia Meloni per aver ribadito con più parole e comportamenti l’indisponibilità dell’Italia ad inviare propri soldati in Ucraina, definendo di conseguenza l’Italia una superpotenza.
Attenta alle lusinghe Presidente.
L’Italia non lo è, non avendo armamento atomico, avendo un debito pubblico terrificante – non smettere per nessun motivo di ascoltare il Ministro Giorgetti – , Forze Armate convenzionali con organici e arsenali all’osso, economia dipendente in grandissima parte dall’esportazione e cioè dalla volontà di altre nazioni.
Perciò.
Congratulazioni perché sta riuscendo a far bene il suo mestiere di Presidente del Consiglio di una media potenza che non si fa trascinare nel baratro dell’avventura bellica e della presunzione in genere.
E, per quanto concesso dai doveri della diplomazia, stia lontana dai chicchirichì puerili di qualche incosciente galletto transalpino.
A suo conforto e sostegno la rilettura di quanto OBLO’ ha pubblicato il 27 marzo scorso.

27 marzo 2025

La Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia sta praticando in questo momento storico l’unica politica internazionale possibile: estremamente cauta.
Soprattutto nessuno “schieramento” tra Comunità Europea e Stati Uniti, come le viene chiesto da dilettanti irresponsabili.

E’ estremamente falso dire che l’Italia non ha oggi una politica internazionale: aiuto con mezzi militari e civili all’Ucraina ma non con soldati sul campo, disponibilità ad inviare in Ucraina un contingente italiano a guida O.N.U. , nervi saldi e attenti a confrontare le parole del Presidente degli Stati Uniti Donaldone con i fatti che gli fa seguire Donald One, favorevole al riarmo dell’Italia nazionale ma disponibile a una sorta di concerto con gli altri eserciti nazionali europei.
Soprattutto nessuna decisione inconsulta del Presidente Meloni per far apparire sé stessa e la Patria che rappresenta più “pesante” sulla scena internazionale di quanto le consenta la sua economia, il suo apparato industriale, il suo apparato militare.
Una Presidente eletta dal popolo della propria Patria Italia che non commette l’errore del Presidente del Consiglio Dittatore del 10 giugno 1940.

Nel 1939 e fino al 9 giugno 1940 l’Italia esercitò la non belligeranza: aveva scelto di non scendere in campo al fianco della Germania, in guerra dal settembre del 1939 con Francia e Regno Unito, né al fianco di queste due nazioni.
Ebbe nel 1940 il consiglio pratico del Presidente statunitense Roosevelt, che scrisse al Presidente del Consiglio Dittatore italiano di non schierarsi, perché non poteva sapere chi avrebbe vinto.
Il Presidente del Consiglio Dittatore italiano, che a suo tempo pronunciò la massima Chi si ferma è perduto non lo ascoltò, non seppe resistere alla tentazione del protagonismo velleitario individuale e nazionale: perse la guerra dagli effetti più disastrosi combattuta dall’Italia contemporanea.
Il Presidente del Consiglio italiano democratico se ne ricordi, e rinforzi le maniche delle sue eleganti giacche, così che i numerosi criminali, che per miserabile tornaconto mediatico partitico gliele tirano per sfasciare il suo e nostro Governo, non riescano nel loro miserabile intento.

Dio protegga la tua mente Presidente.

 “Leva civile e militare obbligatoria in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2025
Centounesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Il nuovo Papa ci restituirà il latino lingua millenaria della Chiesa Cattolica?

La Santa Messa delle 07:00
Heri hodie cras

13 maggio 2025

Come scriveva OBLO’ il 3 febbraio scorso, così riporto per il nuovo Papa.
Che al momento, per me primogenito di 74 anni prossimo ai 75, è il Pontefice di Santa Romana Cattolica Apostolica Ecclesia, ma anche un po’ Robertino.
Come sicuramente lo è per Giovanni, il suo fratello maggiore.

03  febbraio 2025

Pio XI proclamò S. Giovanni Bosco venator animarum, cacciatore d’anime.
Di tutte le anime.
Di vecchi e di giovani.

Una Messa in latino, col celebrante rivolto all’altare.
Solo una Messa al giorno in latino.
Quella del primo mattino.
Obbligatoria per decreto papale.
In ogni parrocchia.
Perché.

Non costituirebbe reato: il più diffuso rito di oggi, col celebrante rivolto ai fedeli, non ha sostituito quello tradizionale, lo ha affiancato.
Una Messa che rappresenta non solo una antica tradizione di colori e ambientazioni e movimenti cari a tanti fedeli di età avanzata, cari a giovani di buona volontà disorientati dai tanti accenti diversi della rumorosa società di oggi, in cerca di stabilità, di un punto di riferimento millenario e non quotidiano, di una Chiesa che non si esprima con la lingua di questo o quel Capo di Stato del momento.
Fedeli, vecchi e giovani, che non si sono ribellati alle “novità” della Chiesa pur non prediligendole.
Fedeli che amano un rito che fa visualizzare la raccomandazione di essere discepoli di Dio, non del popolo che va servito ma non ubbidito.
Fedeli che non sono sicuri che le lingue dei cosiddetti vivi trasmettano la Fede e l’autorità centrale della Chiesa meglio del latino, la lingua dei cosiddetti morti.

Di primo mattino sì, che costringa ad alzarsi presto per ascoltarla, così che il latino ricordi che tutto fu tramandato da migliaia di anni con fatica non solo con la suggestione del rito. 

“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2025
Centounesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Mozione d’ordine pro Leone Pontifice

Un medico che gli misuri la pressione
Ne in tentationem inducatur

9 maggio 2025

Il buon Prevost(o) si è dato il ruggente nome di Leone XIV.
Cambio notevole, di nome e di funzioni.
E’ sembrato, tele guardandolo ieri e oggi, che fosse non solo emozionato, ma teso, non poco.
Prima di qualsiasi analisi o spigolatura, si suggerisce a lui, ai suoi familiari, ai suoi condòmini, ai suoi fedeli, di obbligare un medico serio a misurargli la pressione ogni giorno, mattina e sera.
Fino a quando il suo fisico e la sua mente non avranno assorbito la botta del cambiamento.

Sta scritto di non tentare il Signore.

 “Leva civile e militare obbligatoria in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2025
Centounesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis