Non lontano da Fiume un sacerdote lotta contro i barbari

Oblo’ propone la cittadinanza onoraria italiana per don Jurcevic.
Barbari qui heri ceciderunt
ac barbari qui hodie exstinguere volunt

Ancora una volta il Presidente della Società di Studi Fiumani Amleto Ballarini ha invitato a partecipare, nella chiesa parrocchiale di Sant’Elena (Sv. Jelena), alla Santa Messa del 4 maggio in memoria degli italiani uccisi senza processo dagli jugoslavi il 4 maggio 1945 e sepolti senza croce nei pressi di Castua (Kastav), cittadina non lontana da Fiume (Rijeka).
E’ dal 1999 che la Società di Studi Fiumani in accordo con il parroco, don Jurčević, fa annualmente celebrare una Santa Messa in memoria di quegli italiani.
Ballarini scrive che: Da anni è in corso una pratica di riesumazione, seguita da Onorcaduti, dei poveri resti dei nostri connazionali dalla fossa comune che si trova nel bosco della Loza (1 km. di distanza da Castua); ma a tutt’oggi non si è ancora giunti ad una dignitosa conclusione (sono passati 17 anni dalla celebrazione della prima Messa).

In attesa che ponderose e annose riflessioni dei barbari insabbiatori di oggi sulla opportunità o meno di riesumare le salme dei morti ammazzati dai barbari assassini di ieri, per dare loro benedizione religiosa e onoranze civili, Oblo’ suggerisce al Governo croato di appuntare una medaglia sulla tonaca di don Jurčević e al Governo italiano di conferirgli la cittadinanza onoraria italiana, perché questo sacerdote oltre che servo inutile di Dio è evidentemente anche un servo utilissimo della civiltà e del buon senso.

Utilissimo quindi sia alla Croazia che all’Italia, specie in zone di confine.

 La Turchia in Europa è la fine dell’Europa    Claudio Susmel 

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2 pensieri su “Non lontano da Fiume un sacerdote lotta contro i barbari

  1. finchè nelle scuole croate s’insegnerà la storia adriatica solo
    a partire dal 1940 o al massimo dal 1915 non meravigliamoci
    della loro ostilità nei nostri confronti; d’altro canto quelli che
    l’han studiata sin dai Romani ai Veneziani ci son ostili per…
    invidia, non vedo una soluzione.

  2. E’ meglio non commentare: bisognerebbe indulgere al turpiloquio.
    Cosa che non sta bene, quando si parla dei nostri Caduti.
    Intanto l’Arca del Vittoriale resta desolatamente vuota, quasi a ricordare permanenti responsabilità dei “vigliacchi d’Italia” di carducciana memoria.

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