Cobelligeranti occupanti e cobelligeranti occupati

La sovranità limitata per il referendum del 2 giugno 1946
Vae victis

2 giugno 1946

Per quanto riguarda l’autentica libertà del popolo italiano, Benedetto Croce già nell’ottobre del 1944 fa un’amarissima riflessione sulle umiliazioni e le vessazioni dell’occupazione alleata chiedendo che … dev’essere abolito il durissimo armistizio che le fu imposto, così duro, così esoso, che i governi alleati non hanno osato pubblicarlo … .
Nel dicembre dello stesso anno lamenta le parole pronunciate contro l’Italia nel Parlamento inglese.
Prova a sostenere le aspirazioni italiane ricordando che il fascismo ricevette credito da stranieri importanti poi vincitori della guerra; che gli eserciti alleati ebbero aiuti, alloggi, lavoro,  provviste, industrie e magazzini nostri ed … ebbero offerte di soldati e di volontari, ed effettivo concorso di questi ai combattimenti nei limiti che a loro furono posti, troppo più angusti della loro brama e delle loro richieste …; reclama per gli italiani la qualifica di alleati e non quella di cobelligeranti, elargita con certa degnazione e sopportazione.
Prosegue scrivendo della intangibilità dei confini nazionali d’Italia assicurata dai propagandisti della radio inglese, e del rispetto dovuto al lavoro degli italiani profuso nelle colonie.
Bolla l’amministrazione alleata quale intromissione confusionaria negli affari italiani e reclama che, per l’umanità che la contraddistingue, l’Italia deve essere posta in condizione non inferiore a quella di ogni altro paese di Europa … .

Quanto alla stessa libertà di voto per il referendum, sembrerebbe condizionata anche questa. Si legga infatti Croce là dove si lamenta perché gli occupanti vietano ogni manifestazione per l’abdicazione del re e ogni discussione sui giornali (1); e a questo proposito viene un dubbio: gli occupanti hanno necessità di avere un vertice di comando  indiscusso dello Stato italiano sotto il proprio controllo per condizionare la vita nelle retrovie di un campo di battaglia così complesso e pericoloso quale è ancora l’Italia dopo l’annuncio dell’Armistizio, e di non creare tensioni di alcun tipo tra militari e civili italiani così da poterli prendere tutti per mano e condurre contro i tedeschi e contro gli italiani della Repubblica di Salò?, oppure si preoccupano di un Umberto combattente in prima linea che divenendo Re già nel 1943 0 1944 ridarebbe troppo presto agli italiani vigore morale, indipendenza di istituzioni e consistenza politica poco gradite a chi vuole continuare a controllare il Mediterraneo?
Il Congresso di Bari rimanderà la soluzione istituzionale alla fine della guerra e delibererà per l’abdicazione di V. E. III che, sin dal 23 gennaio 1944, con un suo promemoria consegnato agli Alleati aveva precisato di non voler parlare di abdicazione se non dopo che si fosse liberata Roma e dopo che si fossero realizzate altre condizioni di stabilità, salvo poi rimettersi alle decisioni della nazione. Un Vittorio Emanuele che sembra voler guadagnare tempo e che avrebbe voluto pubblicarlo il suo promemoria, ma cui mancò per farlo il consenso degli Alleati (2).
Nell’aprile del 1944 gli Alleati chiederanno al Re la Luogotenenza per suo figlio Umberto, che accetterà di concederla ma solo il 5 giugno dello stesso anno, quando Roma verrà liberata dai tedeschi (e occupata dai britannico statunitensi), secondo quanto era stato proposto da De Nicola, accettato da Croce e Einaudi, e dai sei partiti di Governo; Vittorio Emanuele sarebbe voluto rientrare a Roma, ma gli Alleati non  glielo consentiranno.

L’abdicazione di V. E. III (9 maggio 1946) chiesta dal CLN e imposta dagli Alleati  è  una punizione per la guerra 1940 – 1943 combattuta contro i secondi, mentre a Umberto viene lasciata la possibilità durante il “Regno di Maggio” di tentare di conservare il trono quasi a premiarlo  per la guerra 1943 – 1945 combattuta al loro fianco?; il combinato disposto di questo divieto – assenso può considerarsi una clausola non scritta del Trattato di Pace del 1947 che i cobelligeranti occupanti alleati stavano scrivendo per dettarlo ai cobelligeranti occupati italiani?

(1) – Benedetto Croce, Pagine politiche.
(2)- Paolo Puntoni, Parla Vittorio Emanuele III.

Servizio obbligatorio di leva civile in Italia   Claudio Susmel

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Un pensiero su “Cobelligeranti occupanti e cobelligeranti occupati

  1. Croce, pur facendo osservazioni corrette sulla curiosa situazione italiana, avrebbe potuto zittire qualcuno di coloro che gli giravano attorno e che non perdevano occasione – come i partiti politici – di dire male del governo legittimo a ll’uno o all’altro straniero.
    Anche nel 1944-’45 i politici volevano bene al partito ( ciascuno al suo!) più che all’Italia e ,per scaricare la coscienza dei loro errori,
    accusavano di tutto il Re e si vendicavano sul principe Umberto, il quale dimostrava il coraggio fisico che loro non avevano.

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