Cosa vuole OBLO’ per il 2024?

L’essenziale
Cito tamen

31 dicembre 2023

Cosa  vuole OBLO’ per il 2024.

Il Pontefice cattolico apostolico romano che può benedire in pace e in sicurezza inviolabili  ogni peccatore, e lo Spirito che lo preserva dall’avvallare per imprudenza il peccato.
Pontefice che ricorda il tributo dato nei millenni dall’Italia alla Chiesa cattolica con i suoi cittadini divenuti Papi; pensi anche soltanto a quanto costò alla Patria più bella del mondo non avere avuto il 10 giugno del 1940 il Dottor Pacelli (Pio XII) per Presidente del Consiglio dei Ministri al posto di Benito Mussolini, e il Dottor Montini (futuro Paolo VI) per Ministro degli Esteri al posto di Galeazzo Ciano.

Il Presidente della Repubblica Italiana che non rinnega mai la parola data, rappresentando così degnamente anche oltre le Alpi l’onore e la credibilità dell’Italia.

La Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia che non si illude di avere un amico personale in campo internazionale; mai dimentica del Primo ministro britannico WC, durante il Regime del PNF editorialista retribuito da “Il popolo d’Italia”, poi divenuto accusatore implacabile negli anni ‘40 di quel uno uno solo cui andava attribuita la colpa di tutti i guai della guerra.
Presidente che trova in Patria uomini e mezzi per bloccare radicalmente l’invasione di immigrati illegali, che determina ormai quotidianamente disordine sociale.
Presidente che per gli anni futuri prende la decisione antidemagogica di diminuire il bonus in buste paga a vantaggio della Sanità pubblica.

Il Vicepresidente del Consiglio Salvini che prende le distanze nettamente e irreversibilmente dalla secessione strisciante che sembra animare il lavoro dei suoi colleghi di partito Calderoli e Zaia; a quest’ultimo OBLO’ conferisce per il 2023 il premio “Campoformio”.

Il Vicepresidente Taiani che smette di preoccuparsi dei condomìni di palazzo e promuove leggi che diminuiscono il terrorizzante Debito Pubblico del condominio nazionale.

Il Partito Democratico Italiano che valorizza Bersani, Minniti e gli altri suoi politici migliori, così da imporre al Governo una linea politica vincente per propri meriti e non per demeriti altrui, garantendo a tutti noi italiani l’alternativa democratica alle elezioni politiche.

Questo vuole OBLO’ per il 2024.
Augurando Buon Anno a tutti gli abitanti del “Giardino del Mondo” e al resto del Pianeta.

“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2024
Centenario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Icaro giornali e vecchi tromboni

Dio ne guardi dal pedocio che monta in scranno
Magna voce modica mente incedit mediocritas

4 dicembre 2023

I Presidenti italiani di Regione qualche volta auspicano maggiore autonomia rispetto al Governo nazionale.
Talvolta prossima alla sovranità.
In presenza di un disastro naturale però, nubifragi et cetera, chiamano l’Esercito.
Nazionale.

Chi sostiene questi  sciagurati?
Alcuni cattedratici inascoltati a livello nazionale ma sempre desiderosi di considerazione che però riescono ad avere solo in ambito locale?, e perciò dediti ad elevare la loro platea sempre più localizzata al rango di Stato sovrano?
Industriali altrettanto sterili, quanto a innovazione e capacità di espansione, che vogliono esclusive per i loro prodotti o al meno una soffice mafiosa persuasione degli organi regionali rivolta ai loro sfortunati concittadini?
Auguriamoci che non siano editori della carta stampata o della televisione in crollo verticale di vendite ed ascolti, che non riuscendo a dirigere la prua e il resto dello scafo redazionale pubblicitario verso l’alto, si danno da fare per dirigere verso l’alto le Istituzioni regionali nel cui territorio sono insediati i loro impianti industriali, che per altro continuano a produrre anche grazie alle generose sovvenzioni della Repubblica Italiana.

Quando le loro presuntuose ali di cera salgono verso più alte sfere del pian terreno terrestre, il Sole della Storia e della Cronaca precipita i loro equipaggi verso la dura terra, trascinando con sé famiglie loro e di tutti noi.

Può un onesto giornalista opporsi a tutto questo?; come può farlo?; perché deve farlo?
Per amor proprio?
Della propria Famiglia?
Della propria Regione?
Della propria Nazione?
O semplicemente per onestà intellettuale professionale e del Buon Senso?

Intanto Stati esteri di decine di milioni di abitanti, quando non di centinaia, spiano avidi il processo di dissoluzione neurologica che sembra interessare parti del nostro territorio nazionale italiano.

“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

1923 – 2023
Novantanovesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Le Forze Armate d’Italia all’Italia

Alpi e Mari
nostri confini naturali
Non longe a Patria nostra

23 novembre 2022

Lo scorso aprile OBLO’ ha pubblicato un pezzo sulle spese militari richieste all’Italia dalla N.A.T.O.
Con alcune modifiche lo ripropone oggi, considerando le flebo economiche richieste ai nostri magri bilanci per le nostre missioni militari nell’Europa Orientale e nel Vicino Oriente.
Rinsaldiamo prima la difesa  dei confini non lontano dalla Patria nostra.

Il Presidente del Consiglio Italiano Francesco Saverio Nitti (1919 – 1920), rifiutò l’invito rivoltogli dagli Alleati di inviare una spedizione italiana in Georgia; patriota attento ai bilanci dello Stato capì che, nonostante la enorme Vittoria sul campo, i costi della logistica di una spedizione così lontana da casa era, a prescindere da qualsiasi altra considerazione morale o politica, insostenibile per Patria Italia.
Il Presidente del Consiglio Italiano Giovanni Giolitti (1920 – 1921) sgombrò le zone albanesi occupate dall’Italia tranne l’isolotto di Saseno; patriota che avrebbe aborrito l’azzardo politico e militare per tutta la sua vita, conosceva i conti dello Stato come quelli delle sue proprietà agricole, e non si curò delle critiche dei connazionali e ancor meno dei complimenti interessati degli Alleati.
Gabriele D’Annunzio, spacciato per avventuroso guerrafondaio da una storiografia indegna di questo nome, liberò Fiume limitandosi a qualche ridotta spedizione su ridottissimi territori giuliano dalmati nei dintorni della città quarnerina; patriota che rischiò decine di volte la sua vita in terra mare e aria durante la nostra Quinta Guerra d’Indipendenza (1915 – 1918), nebulizzò su incauto pubblico prolisse nubi epico onirico erotiche di vario tipo, ma si guardò bene dall’intraprendere imprese lontane da Fiume: il poeta era un ufficiale che conosceva bene i costi della guerra.
L’Italia anticipò la cessazione del suo Mandato Fiduciario sulla lontanissima Somalia ottenuto col Trattato di Pace del 1947 – negatole dal Trattato sulla vicina Libia –  il 1 luglio 1960, sei mesi prima della sua scadenza giuridica internazionalmente garantita; il rapporto costi benefici era palesemente sfavorevole alle finanze dello Stato e non potenziava in alcun modo la sua politica internazionale.

Ora Governo italiano, nazioni alleate e non alleate pressano per l’aumento del nostro impegno militare nell’Europa orientale, mantenendo presidio nel Vicino Oriente.
Valutato l’incremento progressivo delle nostre spese militari al netto delle critiche del demagogo di turno, auguriamoci che Presidente del Consiglio, Ministro degli Esteri, Ministro della Difesa, e Parlamento, ricordino che Alpi e mari sono i nostri confini naturali e che abbiamo il panslavismo mai tramontato salvo diversa aggettivazione – zarista, sovietica, russa – a nord est, i turchi in Tripolitania, e i russi non lontani dalla Cirenaica: la NATO deve proteggere anche questi confini militari.
L’Italia in passato, pur subendo le pressioni degli Alleati di turno, dei Cobelligeranti occupanti di turno, seppe ritagliarsi più che discreti margini di manovra.
L’Italia può farlo anche oggi.
Destini uomini e mezzi e denaro alla difesa delle Alpi, dell’Adriatico. e del Canale di Sicilia.

Tra una nazione serva e una grande potenza è possibile costruire una media potenza che combatta per sé,  nel rispetto delle alleanze.
Non lontano da casa

“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

1923 – 2023
Novantanovesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis