Il centenario dell’annessione di Fiume all’Italia e Il Giorno del Ricordo

Bilinguismo perfetto croato – italiano a Fiume e nelle altre Province
cedute 
col Trattato di Pace del 1947
Terra Fluminis Sancti Viti Italiae terra

27 gennaio 2024

Il 27 gennaio 1924 il Trattato di Roma statuì l’annessione di Fiume all’Italia.
Il 10 febbraio del 1947 il Trattato di Pace impose all’Italia la cessione di Fiume alla Jugoslavia.
Il 10 febbraio di ogni anno Il Giorno del Ricordo celebra le vittime italiane della pulizia etnica effettuata dagli jugo slavi negli anni quaranta del secolo scorso a Fiume, nel resto dell’Istria, in Dalmazia.

I politici italiani dopo avere ricordato celebrato videochiacchierato chiedano di onorare la memoria di tutti coloro che abitarono quelle Province: le migliaia di assassinati e i 300.000/350.000 esuli.
Chiedano il bilinguismo perfetto obbligatorio italiano – sloveno, italiano – croato, a seconda dell’appartenenza politica attuale dei territori ceduti col Trattato di Pace del 1947.
Nel caso contrario non celebrino in alcun modo Fiume, afflitta da un monolinguismo che di europeo non ha proprio nulla, dannoso per gli stessi abitanti attuali della Città, che si troverebbero a fronteggiare la bora della vita e della Storia senza radici.
E la bora della Storia da quelle parti soffia forte e qualche volta tragicamente.

Il sindaco della Città proclami ufficialmente il bilinguismo perfetto croato italiano nel territorio storico del Corpus Separatum di Fiume, anche perché per secoli l’italiano è stata l’unica lingua ufficiale di Fiume; da sindaco croato di Rijeka – Fiume, quella che noi italiani chiamiamo Fiume – Rijeka, faccia di meglio dei suoi predecessori italiani e croati, per tutti i fiumani e i loro discendenti che desiderano vivere in pace, proclamando per motivi storici ed etnici il paritetico diritto di parlare e scrivere e legiferare in croato e italiano per tutto il territorio della sua città.
Il sindaco diventerebbe  davvero, dopo l’applicazione del bilinguismo perfetto italiano – croato in Città, il sindaco di tutti i fiumani; cioè con i fatti, e non solo a chiacchiere propagandistiche.
Il Ministro degli Esteri italiano, giuri di fronte all’immagine di San Vito, il santo patrono della Città, che qualora in futuro l’amministrazione dovesse di nuovo essere italiana – i ribalton da quelle parti sono ciclici – l’Italia si impegnerebbe sin d’ora, con un Atto internazionalmente garantito, a mantenere quanto proclamato dal sindaco attuale e codificato dall’Assemblea legislativa croata.

Il trattato Croazia – Italia istituente il bilinguismo obbligatorio croato – italiano a Fiume, contribuirebbe a tenere lontane le ideologie comuniste e naziste che a suo tempo hanno appestato anche la Riviera liburnica.

 “Servizio obbligatorio di leva militare in Italia   Claudio Susmel

1924 – 2024
Centenario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

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