La Comunità Europea resti a ovest del Dnepr

Divisi come siamo difendiamo Odessa
Pax

25 febbraio 2025

Diversi politici europei, in posizioni apicali nel proprio Stato nazionale, propongono varie soluzioni per il conflitto ucraino russo in corso, salvo fare una prima cosa che potrebbe conferire peso alle proprie dichiarazioni: essere delegati a parlare dalle Istituzioni della Comunità Europea, tacendo invece se privi di delega.
Una seconda cosa potrebbe farla un redivivo Camillo Benso conte di Cavour, lui che da piemontese dichiarò: “Ho detto e ripeto ancora una volta che Roma Roma sola deve essere la capitale d’Italia”; politico di razza che seppe amministrare il futuro della sua Patria geografica Italia fino a farla coincidere con la gran parte di quella politica via via realizzata. Manca oggi un politico francese della stessa levatura che dichiari: “Ho detto e ripeto ancora una volta che la Comunità Europea la Comunità Europea sola deve essere rappresentata dal seggio permanente all’O.N.U.”.
Una terza cosa potrebbe farla un redivivo Vittorio Emanuele III – quello del 1917 -, lui che da piemontese dopo Caporetto assegnò il comando del Regio Esercito Italiano al napoletano Armando Diaz ottenendo a Vittorio Veneto la vittoria nella Quinta Guerra d’Indipendenza Italiana.  Manca oggi un politico francese che avvii l’organizzazione delle Forze Armate Europee Nuclearizzate con la condivisione del proprio armamento.
Stando così le cose, OBLO’ reimpagina qui di seguito quanto scritto il 29 aprile 2024:

“Infiltrati”, “mercenari”, “volontari”, “consulenti”, “contrattisti”, e vari altri combattenti euro atlantici pro Ucraina impiegati sotto varie mimetizzazioni semantiche – alibi gradito anche alla Russia per evitare lo scontro diretto – si fermino a ovest del Dnepr, tenendo Odessa e la costa sul Mar Nero tra la Romania e la foce del Dnepr.

Le forze armate russe stanno procedendo verso ovest e potrebbero sfondare il fronte ucraino.
Dopo la follia sanguinaria dei due belligeranti slavi, propria e/o indotta da altri stati, l’Unione Europea e la N.A.T.O. impieghino le proprie risorse in uomini e mezzi solo a ovest della linea di protezione naturale del fiume Dnepr, che attraversa tutta l’Ucraina da nord a sud fino alla sua foce nel Mar Nero.
Liberi gli ucraini di voler continuare a combattere a est del Dnepr con le proprie forze.
In ogni caso l’Unione Europea ha dato e continuerà a dare, ma non si chieda ai suoi stati membri di lasciare ancora morire i propri vecchi e i propri malati per alimentare una inesausta sete di sangue spacciata per gloria.
Analisti di cose militari, politiche, e internazionali, suggeriscano qualche dettagliato progetto di armistizio concreto tra i due belligeranti.

I diplomatici dei dopo guerra, talvolta lunghissimi come quello che riguardò la Germania dell’Ovest e la Germania dell’Est dal 1945 al 1989, sono generalmente più intelligenti di quelli degli ante guerra e delle guerre.
Sanno aspettare e trattare, stimolati anche dalla improcrastinabile necessità di rimediare alla infinita stanchezza e miseria dei propri concittadini, per altro palesi ormai a tutti i popoli del Pianeta che ne temono il contagio.

 “Leva civile e militare obbligatoria in Italia”  Claudio Susmel

1924 – 2025
Centounesimo anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia
Memoria Patriae prima vis

Un pensiero su “La Comunità Europea resti a ovest del Dnepr

  1. Nel 1989 cadeva il”muro di Berlino”(!) e con lui il Patto di Varsavia. La Nato no? perchè? Semplicemente per sudditanza agli USA, che si, grazie per averci liberato dal nazifascismo, ma non per questo dobbiamo rimanere sempre a tutelare i vostri interessi che, guarda caso, non collimano con i nostri. Per come la vedo io, l’attuale, preoccupante situazione ucraina lo si deve agli USA e alla Nato che gli fa da tramite. Nulla abbiamo detto quando Putin si nè mangiata la Crtimea, abbiamo circondato la Russia, inglobando tuttomciò che è stato pissibile nella Nato ed oggi stiamo foraggiando una guerra già persa. Mi auguro che la Russia di Ojutin si fermi sulla sponda oruentale del Dnepr!

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