L’unità del Wasp Empire e la disunita Unione Europea

Alle fontane di San Pietro
non si sono visti cosacchi
Cui prodest in Europa bellum

22 marzo 2024

Il ritornello propagandistico di qualche decennio fa minacciava agli elettori italiani l’arrivo di assetate truppe cosacche – leggi: russe – alle fontane di San Pietro.
A oggi i russi sono tra i pochi soldati stranieri che negli ultimi secoli non hanno saccheggiato l’Italia.

I cinque occhi transatlantici del Wasp Empire – Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda – attizzano il fuoco in Ucraina, in una guerra contro la Russia che vogliono dissanguare, ritenendosi difesi da mari e oceani più dell’Europa peninsulare, che forse non gli dispiace si indebolisca anch’essa.
Apparentemente il loro contributo è volto alla difesa del territorio ucraino, europeo. Varrà allora ricordare agli illusi di oggi l’abbandono all’Unione Sovietica di numerosi paesi dell’Europa orientale, dopo che fu eliminata la minaccia della Germania nazista dalla Manica e dall’Atlantico.
Il contributo dei cinque occhi appare inoltre come il più cospicuo, con armi e chi sa con che altro. Il prezzo maggiore in realtà è pagato dall’Unione Europea, oltre che con notevoli aiuti in armi, anche con i mancati introiti dello scambio commerciale con la Russia, con le agevolazioni per alcune merci ucraine, e soprattutto con la aumentata insicurezza militare e politica.

Unione europea per altro che, con le bocche sempre aperte di alcuni suoi rappresentanti ai più alti livelli, strilla contro  l’Orso zarista sovietico russo con un’incoscienza  indegna finanche del più puerile dei dilettanti.
Immaginando istituiti a breve un Ministro degli Esteri, una Difesa, un seggio all’O.N.U. comuni, dove sono i comandanti di unità militari europee capaci di farsi intendere dai propri soldati in due tre lingue?
Le fabbriche utili alla Difesa con azionariato interstatuale e produzione unica per tutti gli stati membri?
Le caserme, i magazzini, i servizi in comune?
Su quali mezzi militari sventola la bandiera europea?

Data la situazione politico militare attuale dell’Unione Europea, il lavoro da fare per ottenere un minimo di efficienza operativa unitaria sullo scenario internazionale è immenso e urgente.
Voler aumentare ancora il territorio dell’Unione Europea, o distrarre denaro mezzi e sforzi organizzativi essenziali per costruire un abbozzo di coesione reale del territorio esistente, costituisce un suicidio politico militare auspicato da tutti i nemici della costituenda Federazione Europea.

 “Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

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