Il bambino e l’acqua sporca. Pozzo Pozzo Bearzot Lippi – 26

Un pareggio sportivo
nella storia
d’Italia
Historiae investigatio
lutulenta ab aqua puerum separat

29 agosto 2022

Mancano 26 giorni alle elezioni politiche italiane.
Ricordare solo un aspetto di una politica di regime equivale a mentire, ipotecando il futuro  della propria comune Patria.
Per esempio ricordare di un regime solo l’esaltazione dello sport al fine di preparare dei soldati utili per ogni aggressione e non solo per la difesa della Patria.

Prima del 1983 risultava molto fastidioso confrontare i due campionati del mondo di calcio vinti da Vittorio Pozzo nel 1934 e nel 1938 mentre il Regno d’Italia era amministrato politicamente dal regime fascista, con le mancate vittorie della Repubblica Italiana amministrata politicamente dal regime democratico.
Arrivò la vittoria di Bearzot del 1983: bene, ancora 2 a 1 però.
Arrivò la vittoria di Lippi del 2006: era ora, due a due.
L’amore per lo sport, segnatamente per il calcio, ha dimostrato che avevamo una corrente di valori impegno sacrifici sotto la camicia monocromatica, di forza o indossata volontariamente, che ha continuato a scorrere sempre.
Le vittorie del 1934 e del 1938 furono un vanto del Regno e del regime fascista.
Averne raccolto l’eredità, raddoppiandone il numero invece di seppellirli sotto il fango dell’immeritato oblio storico, è un vanto della Repubblica e del regime democratico.
Perciò sulle maglie della nazionale di calcio italiana brillano 4 stelle.

Quando verrà inserita nei programmi scolastici della Repubblica Italiana un’ora di educazione fisica quotidiana obbligatoria in ogni ordine di studi dal primo anno di scuola dell’obbligo fino alla tesi di laurea?
Non vorrà il regime democratico accontentarsi del pareggio calcistico col regime fascista?
Attendiamo la quinta stella, e l’incentivo alla salute dei nostri figli e nipoti non al monopattino.  

“Servizio di leva militare obbligatorio in Italia”  Claudio Susmel

1922 – 2022
Centenario dello Stato d’Assedio non firmato
Memoria Patriae prima vis

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