Macron
fa cadere le stelle d’Europa
in una lunga triste notte
Pauper stellarum Europa
Quest’anno le stelle non sono cadute solo nella notte di San Lorenzo del 10 agosto.
Le stiamo vedendo cadere dalla bandiera europea sin da quando è stato eletto presidente della Francia Emanuele Macron (nomen non omen).
Migranti bloccati a Ventimiglia.
Vertice politico sulla Libia convocato a Parigi senza la partecipazione dell’Italia, la nazione europea attualmente più danneggiata dalla semi anarchia imperante in Libia grazie al disastro provocato dall’azione militare franco inglese che ha condotto all’eliminazione di Gheddafi.
Convocazione di un vertice settembrino a Versailles sull’immigrazione, quando le nazioni che hanno accolto il più gran numero di migranti in Europa sono la Germania e l’Italia.
In tanti uscimmo a riveder le stelle quando piuttosto che Marie Le Pen i francesi preferirono eleggere alla più alta carica della loro nazione l’auto dichiarantesi europeista Macron, temendo che sarebbero state molto bleu ma non prevedendo che sarebbero cadute così presto.
Che rimane dell’auto dichiarantesi europeista Macron?: l’ennesimo Micron francese della storia d’Europa.
Teniamo presente in particolare il disconoscimento del contratto sottoscritto da Fincantieri e cantieri Saint Nazaire approvato dal predecessore Hollande, disconoscimento che disonora la Francia intera.
Chiediamo con forza che i troppo spesso concilianti politici italiani non si facciano irretire dalle melodiose adulazioni verbali d’oltralpe, e non firmino nulla che non assicuri la maggioranza azionaria italiana nell’affare Finacantieri – Saint Nazaire, da concludersi con la Francia.
La storiella dell’ampliamento dell’oggetto contrattuale Finacantieri – Saint Nazaire fino a comprendervi attività cantieristiche militari è l’ultima versione, più sofisticata, del gioco delle tre carte, il cui fine è sempre lo stesso, far vincere chi le dà, in questo caso il Governo francese di Macron, che vuole far tramontare l’ipotesi della maggiorianza italiana nell’azionariato di una società che logisticiamente e politicamente nascerebbe comunque sotto una fortissima influenza francese.
Il Governo italiano in carica non può proprio fare a meno di firmare questo accordo, mettendo per l’ennesima volta il collo d’Italia in un capestro gallico?.
"Ridurre il contributo italiano al bilancio della U.E." Claudio Susmel
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