Il Centro Giolitti pubblica gli atti
Maneant
Il direttore del Centro Europeo Giovanni Giolitti, Aldo A. Mola, ha curato la pubblicazione degli atti del convegno di studi 1915: maggio radioso o colpo di stato?.
Il volume di 192 pagine, con varie illustrazioni, è una nitida realizzazione editoriale che si è avvalsa del progetto grafico, dell’impaginazione e della realizzazione tipografica del Centro Stampa della Provincia di Cuneo. Riporta gli interventi effettuati dalle autorità e dai relatori – indicati nel manifesto abbozzato in nota (1) – durante le due giornate del convegno svoltosi a Saluzzo e Cuneo il 24 e 25 settembre del 2015.
Aldo Alessandro Mola, che introduce gli atti del convegno con l’introduzione e un saggio, firma anche una interessante appendice con altri due contributi, uno dei quali relativo al rapporto tra Giolitti e lo statista che da sempre figura nel pantheon di coloro che si riconoscono negli ideali del Risorgimento italiano, Camillo Benso Conte di Cavour.
Lo storico Mola inizia con lo scrivere che Giovanni Giolitti, nelle Memorie della mia vita, cita solo due volte Cavour, non certo perché non stimava il gran Conte, ma per evitare quella piaggeria da cui sempre volle stare lontano. In una prima occasione, Giolitti rievoca del Conte la giovinezza universitaria e i suoi primi affacci alla vita forense e a quella politica, mentre è con la seconda più corposa citazione che tiene a rivendicare la continuità del suo programma politico con quello di Cavour, classificandoli entrambi liberali.
Mola prosegue scrivendo del discorso di Busca del 29 ottobre 1899, col quale Giolitti asserisce che allora ai sistemi repressivi del partito reazionario stava di fronte … il partito liberale, che consisteva nel dare soddisfazione ai giusti desideri della grande maggioranza del Paese, e così togliere, o almeno attenuare … le cause del pubblico malcontento. Notavo quindi che la via della reazione era consigliata da alcuni uomini politici, i quali si presentavano come continuatori dell’antico partito moderato, e della politica del Conte di Cavour. Giammai era stata fatta a quel partito ed a quella gloriosa politica più grave ingiuria … la storia ci insegnava che i legittimi rappresentanti dell’antico partito moderato … avevano saputo nei momenti più difficili rendere la pace al paese senza togliergli la libertà; e invocare il nome di Cavour per sostenere una politica reazionaria e violatrice della libertà equivaleva a tentar una delle più audaci falsificazioni della storia … (2).
Il giornalista scrittore di storia coglie poi per i lettori e sottolinea un’esclamazione di Giolitti: Per ottenere la libertà i nostri padri sacrificarono vita ed averi; saremmo noi figli così degeneri da sopportare in pace che ci venga tolta?
Una frase che non deve essere dispiaciuta ai tanti volontari nella Prima Guerra Mondiale provenienti dalle Regioni non ancora politicamente italiane del Trentino – Alto Adige, della Venezia Giulia e della Dalmazia.
Una frase che fa ricordare le fucilate di Rattazzi a Garibaldi e le cannonate di Giolitti a D’Annunzio, perché è quando l’audacia di Garibaldi e quella di D’annunzio si coniugano con la fermezza di Rattazzi e quella di Giolitti che Roma prima e Fiume dopo diventano italiane anche politicamente.
Chi scrive si è limitato a commentare solo con qualche frase questo articolo del professor Mola, comunque ben più ricco di quanto possa apparire in questa pagina, e affiancato negli “Atti” da altri suoi interventi di sicuro interesse per tutti gli onesti cercatori di Storia.
Cercatori che sul sito www.giovannigiolitti.it potranno trovare altri argomenti oggetto di indagine storica del Centro Giolitti.
Il volume contenente gli “Atti” può essere richiesto scrivendo a giolitti@giovannigiolitti.it
Maneant.
(1)
CENTRO EUROPEO GIOVANNI GIOLITTI PER LO STUDIO DELLO STATO
Con l’egida
del Comitato “Centenario Prima Guerra Mondiale, 2014 -2018”,
dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, delle Province di Cuneo e di Alessandria, dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici,
dell’Associazione Nazionale ex Allievi della Nunziatella,
del Centro “Urbano Rattazzi” di Alessandria,
del Comitato di Cuneo dell’Istituto per la storia del Risorgimento
e dell’Associazione di studi sul Saluzzese
e con il determinante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo,
nel Centenario dell’intervento dell’Italia nella Grande Guerra,
il Centro Europeo Giovanni Giolitti per lo studio dello Stato (Dronero-Cavour)
organizza il convegno di stud
1915: “MAGGIO RADIOSO” O COLPO DI STATO?
GIOVEDI 24 settembre 2015, h. 9 -13
Saluzzo, Cassa di Risparmio di Saluzzo (C.so Italia 86)
Presiede Giovanna Giolitti
Introduce Gianni Rabbia, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo.
Apertura dei lavori. Saluti delle autorità.
Giancarlo Lehner, Dalle radiose giornate alla Marcia su Roma
Tito Lucrezio Rizzo, Il colpo di stato tra storia e diritto
Antonino Zarcone, Servizi segreti e addetti militari nella preparazione dell’intervento
Ulla Akerstrom, L’intervento dell’Italia in guerra veduto dalla Scandinavia
Dario Fertilio, La Grande Guerra tra civiltà e cultura
Giorgio Sangiorgi, Il “maggio radioso” nella cinematografia
VENERDI 25 settembre, h.9 -13
Cuneo, Palazzo della Provincia, Sala Giolitti (C.so Nizza 21)
Presiede Giuseppe Catenacci,
Presidente Onorario della Associazione Nazionale
ex Allievi della Nunziatella
Claudio Susmel, L’accordo di Londra: confini naturali e progetti imperialistici
Mario Caligiuri, Le ripercussioni dell’intervento in guerra sul Mezzogiorno d’Italia
Gianpaolo Romanato, La Santa Sede e la Grande Guerra
Enrico Tiozzo, Giacomo Matteotti in guerra contro l’Italia in guerra.
Luigi Pruneti, “Ordo ab Chao”? Ordini e disordini fra Otto e Novecento
Aldo A. Mola, Conclusioni.
Consegna degli attestati di partecipazione
(2) – Aldo A. Mola, Memoria di Camillo Cavour in Giovanni Giolitti, in 1915: maggio radioso o colpo di stato? pag. 161.
“La Turchia in Europa è la fine dell’Europa” Claudio Susmel
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