Ausiliari delle Forze Armate senza armi ma con macchina fotografica e telefono portatile

E se tornasse il servizio di leva?
Patria ante oculos etiam

I provvedimenti una tantum non hanno mai risolto nessun problema serio del beneficato, né quelli elettorali del (bene)fattore.

Ottanta euro mensili erogati a questa o quella categoria di lavoratori, a parziale consuntivo avvenuto, non sembrano aver risolto molti problemi, ancor meno quelli dell’occupazione. Così come centinaia di euro per acquisti di prodotti culturali distribuiti ai “giovani” non risolvono quella loro specifica disoccupazione che li lascia nell’ignoranza della vita, né allentano le loro tensioni di vario tipo ingigantite dall’ozio, specie nelle periferie.
Pensare d’altro canto che sessanta milioni di italiani possano essere difesi da 150.000/200.000 militari professionisti, sembra, valutati i teatri bellici confinanti via mare con la nostra nazione, sempre più dolosamente fantasioso, e appare altresì irrealizzabile riuscire a controllare con gli attuali organici di polizia i migranti non sempre mansueti che a vario titolo valicano i nostri confini.
Un’attenuazione seria e non illusoria di questi problemi si potrebbe ottenere concentrando le risorse ricavate dalla mancata erogazione dei provvedimenti economici su scritti per istituire un servizio di leva obbligatorio che, non superiore all’anno di durata e gestito dal Ministro delle Difesa in rapporto costante col Ministro dell’Interno, presenterebbe alcuni vantaggi.
I militari di leva andrebbero adibiti nelle caserme a compiti vari che non necessitino della conoscenza  delle armi, e quando invece circolanti (in divisa) per i centri abitati, disarmati ma con macchine fotografiche e telefono portatile, potrebbero controllare qualsiasi movimento sospetto ai danni dello Stato, liberando così l’esiguo numero dei professionisti delle Forze Armate e della Polizia di Stato da più incombenze, per destinarli a compiti di maggiore impegno sotto ogni profilo.
Vitto, alloggio, levata mattutina, e capelli corti inclusi – sì  -, paga bassa ma continua invece di varie mance una tantum, allevierebbero il numero dei disoccupati aumentando quello dei servitori dello Stato utili, impartirebbe loro un pacchetto di regole ove non già imparate a casa loro perché disertata da uno o più genitori, e  darebbe loro la possibilità di frequentare dei corsi di avviamento professionale negatigli dalla loro situazione personale e dalla vita “civile”.
Quanto sopra a vantaggio dei beneficati.

Se poi qualche politico (bene)fattore dubitasse che vedere in questo momento per le nostre strade dei militari in divisa, italofoni, puliti ed educati, non farebbe piacere alla stragrande maggioranza degli elettori, cambi mestiere.

La Turchia in Europa è la fine dell’Europa    Claudio Susmel

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Un pensiero su “Ausiliari delle Forze Armate senza armi ma con macchina fotografica e telefono portatile

  1. Tutto sacrosanto quanto auspicato. Ma gli italiani, ormai, accetterebbero tutto ciò? I disastri dell’Italia derivono proprio dalla mentalità, ormai acquisita, dei suoi cittadini

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