La battaglia persa e la guerra vinta per il Referendum

La vedetta
Carpent poma nepotes

L’aria de “La Vedetta”, di Giovanni Fattori, è immobile.
Anche l’aria del seggio elettorale alle due del pomeriggio.

La vedetta fa però lo stesso il suo lavoro, vigila.
Perderà la battaglia?; sorride a questa domanda. L’esito della battaglia è la cosa meno importante per lui, perché sa che restando al suo posto vincerà comunque la guerra.
Ma come? Con quello che ci è costata la democrazia in Italia, il Presidente del Consiglio invita a non votare per un referendum?
La vedetta allora si scopre combattente, smette di osservare, di scrivere, lascia la penna, va al fronte e impugna la matita; intendiamoci non ne ha nessuna voglia, è una domenica tiepida, calma, e lo aspettano tanti bei libri nuovi da sfogliare, curiosare, leggere, però …
Ci sarà tempo dopo, ora si occuperà dei nipotini, che devono potersi fare il bagnetto pulito nel mare azzurro blu celeste tra Cherso e Fiume, tra Reggio e Messina, tra Santa Teresa e Bonifacio, tra Ventimiglia e Mentone.

Altrimenti che scrive a fare il nonno?

“La Turchia in Europa è la fine dell’Europa”    Claudio Susmel

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