Emanuel Macron è un nemico dell’Italia e della Francia
non solo di Salvini
Gravis malae conscientiae lux est
Il Ministro degli Interni Salvini denuncia le malefatte di Macron, ma si ricordi che a Maria Antonietta ci ha pensato la Francia, e così sarà ancora la Francia che penserà a Macron.
Macron con la sua verbosissima petulanza nazionalista sta procrastinando la nascita della Federazione Europea.
Oltre che dall’Europa però sembra che si stia allontanando anche da buona parte dei suoi concittadini francesi, che sono oltre sessanta milioni.
Inopportuno di conseguenza che il Ministro degli Interni Salvini accusi la Francia di ogni improperio pronunciato contro l’Italia dal suo Presidente, che è un singolo francese, non votato da tutti gli elettori francesi.
Mostri piuttosto il nostro combattivo Ministro degli Interni Salvini i numeri dei migranti soccorsi dall’Italia negli ultimi cinque anni e li paragoni con quelli ospitati dalla Francia, e così confronti anche i numeri delle due nazioni relativi alle spese sostenute per il mantenimento dei non sempre laboriosissimi ospiti, ai respingimenti dei migranti irregolari, e a quant’altro. Li scriva questi numeri su una lavagna, un manifesto, un video, e li mostri alla stampa, alla televisione, sul web; scriva i numeri e illumini le buone coscienze dei francesi onestamente raziocinanti – ci sarà ancora oltr’Alpe una certa quantità di … illuministi, concittadini della ragione! – disturbando quella dei francesi disonesti e imbonitori che temono la luce: gravis malae conscientiae lux est.
Il Presidente del Consiglio Conte non si aspetti nulla dai suoi viaggi a Parigi per questo o quell’incontro con Emanuel (che non ci ha fino ad ora portato nessuna buona novella) Macron (che di grande sembra avere solo la spocchia e l’ipocrisia).
Emanuel è solo ansioso di battere pacche sulle spalle di questo o quell’ospite illudendosi di poterlo gestire per l’esclusivo interesse nazionale francese tattico, abdicando così a quello strategico che consiste nel favorire la nascita della Federazione Europea presieduta di volta in volta da un cittadino europeo di nazionalità diversa, così come accade per il presidente della BCE.
Vi è inoltre da parte di questo politico un atteggiamento personale ostile piuttosto marcato nei confronti dell’Italia, basti ricordarsi la nazionalizzazione strumentale dei Cantieri Saint Nazaire per illanguidire l’azionariato italiano nella costituenda società unitaria con la nostra Fincantieri, gli incontri programmati a Parigi con autorità libiche riconosciute e misconosciute dall’ONU per contrastare la presenza politica ed economica italiana in Libia, i ruvidi e talvolta realmente impietosi respingimenti di migranti sulla frontiera alpina franco italiana, e le proteste enfatizzate mediaticamente contro le iniziative del Ministro degli Interni Salvini per monitorare le ONG e per chiedere alle navi battenti bandiera straniera di portare nelle nazioni di appartenenza i migranti soccorsi.
E’ tempo di ricordarsi che i nemici esistono.
Che vanno però combattuti uno alla volta, con le armi della diplomazia e della propaganda ma anche con l’attesa: a liberarsi di Maria Antonietta ci ha pensato a suo tempo la Francia, e sarà ancora la stessa Francia che penserà a liberarsi di Macron – più civilmente di allora – così come ha pensato recentemente a liberarsi di Sarkozy.
Lo farà quando alla luce della ragione si renderà conto che l’individualista Macron tenta di danneggiare non solo un partito politico italiano lontano dal suo, non solo una nazione confinante con la sua, ma anche la stessa Francia che sta progressivamente isolando lasciandola sola di fronte alla … riva sinistra del Reno.
Mostra i numeri Salvini.
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