Dove va la politica della Corsica?

La Storia dell’Arcipelago
sardo corso toscano
chiede di ubbidire alla Geografia
Ad patres

In Corsica, al primo turno, hanno vinto gli schieramenti politici autonomisti e indipendentisti.
Li hanno guidati corsi che si chiamano Simeoni, Talamoni, Mondolini; cognomi con radici e desinenze italiane, che prima o poi tradurranno i nomi dei partiti Pè a Corsica, Andà per dumane, A strada di l’avvene, U rinnovu, in Per la Corsica, Andare verso il domani, La strada dell’avvenire, Il rinnovo: sì, siamo in Corsica, dove oggi si parla “l’italiano con la u” contro il francese, mentre appena ieri si parlava il dialetto corso con la lingua italiana.
Domenica 10 dicembre, al secondo turno, la coalizione Pe’ a Corsica di Simeoni e Talamoni ha stravinto con oltre il  50,00 per cento dei voti.

La prudenza ispira qualcuno dei capo partito a chiarire che le rivendicazioni corse non hanno nulla a che spartire con quelle catalane; qualcuno mira alla codificazione della specificità corsa nella costituzione francese, qualcun altro  chiede l’ufficialità per la lingua corsa, qualcun’altro si oppone alla libera compravendita immobiliare sull’isola mirando ad evitare un annacquamento etnico dell’insediamento abitativo storico corso.
Pasquale Paoli, u babbu di a patria, si era a suo tempo candidato a un vicereame per “la Bellissima” amministrata dagli allora dominanti britannici, i quali invece gli preferirono un britannico, esattamente come 400 anni prima in Sardegna, nel 1300, gli aragonesi preferirono per la stessa carica un aragonese al sardo Ugone d’Arborea, che coltivava la stessa ambizione vicereale.
Si suggerisce affettuosamente ai fratelli Simeoni, Talamoni, Mondolini e a tutti i loro elettori di recarsi periodicamente a Bonifacio per vedere a vista d’occhio Santa Teresa di Gallura sulla costa settentrionale sarda, o a Macinaggio per vedere a vista d’occhio Capraia e le altre isole dirimpettaie della costa toscana: per non cullarsi nell’illusione di abitare in una sperduta invincibile isola dell’Oceano, ma prendere coscienza di vivere nella parte centrale dell’Arcipelago Occidentale Italiano, l’arcipelago sardo corso toscano.
Non lo sostiene solo il vostro umilissimo articolista, ma anche il Professor Nicola Zingarelli: Arcipelago, serie di isole sorgenti dal mare a poca distanza una dall’altra.

Prima poi la Storia finirà per ubbidire alla Geografia.
La Politica, per essere degna di essere scritta con la P maiuscola, deve servire la Storia.
Fratelli corsi, davvero vi aspettate un aiuto da Micron? E’ solo prudenza la vostra?, allora d’accordo, ma non dimenticate l’orizzonte.
E’ italiano.

Trilinguismo perfetto in Francia Germania Italia    Claudio Susmel 

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