Il generale Walt Disney e la superpotenza planetaria della cultura

A Vienna, Stati Uniti e Italia da cobelligeranti diventano alleati (sicuro?).
Duae auri  phalerae plus sunt quam una  

A Vienna, la cobelligeranza di un tempo tra Stati Uniti e Italia (1943 – 1947), sembra avere assunto le sembianze di un’alleanza autentica, fatta salva ovviamente la proporzione delle forze economico militari in campo.

La conferenza sulla Libia presieduta dai rappresentanti delle due nazioni ha infatti messo in chiaro che gli interessi dell’Italia nel Mediterraneo Centrale sono prioritari rispetto a quelli degli altri Alleati europei, e che la buona politica estera, come quella condotta dal nostro Ministro degli Esteri Gentiloni nelle acque tra le basi N.A.T.O. in Italia e la bellicosissima costa tripolina, non proviene necessariamente da una nazione che ha Forze Armate nuclearizzate o siede permanentemente nel Consiglio di Sicurezza dell’O. N. U. .
Ora c’è da augurarsi che l’equilibrio del rappresentante della politica estera statunitense Kerry resti saldo e non deragli in un semidelirio di onnipotenza imperialistica alla Antony Eden.
D’altro canto solo un folle può pensare di rivaleggiare con la flotta e l’economia degli Stati Uniti, la superpotenza militare del Pianeta; almeno fino a quando il Presidente dei cinquanta stati d’oltre Atlantico continuerà a ricordarsi la differenza che passa tra il leader di una nazione e un’idiota.
Qual’é la differenza?: il leader di una nazione vuole essere il numero uno al mondo, l’idiota vuole essere il numero uno, il numero due, il numero tre, e più idiota è più … invadente vuole essere. Perciò il signor Kerry oggi,  così come il plenipotenziario per la politica estera dei Clinton o di Trump domani, farà bene a ricordarsi che nessuna nazione degna di questo nome vuole essere invasa troppo. Da nessun’altra. A meno che le sue Forze Armate non siano quelle guidate dal più grande generale statunitense di tutti i tempi: Walt Disney, il generale che ha fatto degli Stati Uniti un degno alleato dell’Italia, la superpotenza culturale del Pianeta.

Lavoriamo perché i venticinque milioni di elettori italo statunitensi ricordino sempre a entrambe le nazioni che two gold medals in global competition are better than only one.

La Turchia in Europa è la fine dell’Europa    Claudio Susmel 

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