Al Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana perché conosca i confini naturali d’Italia non facendosi ingannare
dai falsificatori della Geografia.
Ad Alpes
19 settembre 2025
Il quarto paragrafo dal saggio:
Confini naturali e confini politici
per la Venezia Giulia e per la Dalmazia
nelle trattative
tra il Regno d’Italia, la Triplice Alleanza, l’Intesa, e l’Associato
(1914 – 1920)
4-Il tratto di confine naturale italiano coincidente con quello naturale della Dalmazia
Attraversata la Depressione delle Conche (limite naturale fra la Venezia Giulia e la Dalmazia come già scritto), ha inizio il tracciato del confine naturale della Dalmazia che volge a sud est, raggiungendo il Monte Bittorai di metri 1.386 e il Monte Visevica di metri 1.428, passa attraverso il Passo di Segna (Porta Liburnica o Valico di Vratnik) da cui hanno inizio le Alpi Bebie delle quali segue il displuvio fino al Monte Cucco di metri 1.650, il Monte Vissocizza di metri 1.619, il Monte Santo di metri 1.753, prosegue verso est volgendo verso nord fino in prossimità della sorgente del fiume Zermagna, percorre i circa dieci chilometri lungo il tratto di congiunzione tra le le Alpi Bebie e le Alpi Dinariche passando pochi chilometri a nord della sorgente del fiume Zermagna.
Le Alpi Bebie delimitano così una striscia di pianura lunga e stretta con le isole che la fronteggiano, quelle Alpi Bebie che sono a ridosso della pianura e del mare come lo è quasi ovunque la linea delle Alpi Dalmatiche (comprendenti le Bebie come già scritto) che separa la Dalmazia dalle terre retrostanti, separazione avvalorata dall’appartenenza al bacino idrografico del Mar Adriatico dei corsi d’acqua che sorgendo e scorrendo a occidente delle Alpi Bebie sfociano nel Canale della Morlacca in Adriatico.
Individuata la prosecuzione del confine naturale della Dalmazia nella linea costiera delle Alpi Dinariche, il confine prosegue per il loro displuvio che a nord delle sorgenti del fiume Zermagna e del fiume Cherca tributari dell’Adriatico, e non lontano dalle sorgenti del fiume Una tributario della Sava a sua volta affluente del Danubio che sfocia nel Mar Nero, raggiunge il punto dove la Dalmazia ha l’entroterra più ampio, il punto di maggiore distanza della linea costiera delle Dinariche dal Mare Adriatico, da Punta Planca oltre 90 chilometri; in direzione sud est il confine naturale raggiunge il Monte Dinara di metri 1.831 che si eleva a 55 chilometri in linea d’aria dalla città costiera di Sebenico; dal Monte Dinara, ancora in direzione sud est il confine raggiunge il Monte Trecapi di metri 1.913, il Monte Camesnizza di metri 1.810, il Monte Biloco di metri 1.762 che sovrasta il Canale della Brazza; raggiunge il Monte Orien di metri 1.895 a nord ovest della città costiera di Perasto, si eleva intorno alle Bocche di Cattaro col Monte Leone di metri 1.759; il confine naturale dell’intera Dalmazia prosegue coi Monti Rumia elevantesi col Monte Rumija di metri 1.593, e termina al fiume Boiana.
Le Alpi Dalmatiche separano la Dalmazia di Cirquenizze, Carlopago, Zara, Sebenico, Traù e Spalato dalla Croazia, la Dalmazia di Ragusa dalla Bosnia Erzegovina, la Dalmazia di Cattaro, Bar e Dulcigno dal Montenegro.
Il Mare Adriatico bagna le oltre mille isole che, con Cherso, Lussino, Asinello, Veglia, Pervicchio e le altre isole del golfo del Quarnaro fronteggiano le coste della Venezia Giulia, mentre con Gregorio, Arbe, Goli, Pago, Ugliano, Lunga, Incoronata, Brazza, Lesina, Lissa, Curzola, Lagosta e Méleda, per citarne solo alcune tra le più estese, fronteggiano le coste della Dalmazia; tenendo presente però che la contiguità delle isole fronteggianti la costa orientale dell’Adriatico non si interrompe dal golfo del Quarnaro al fiume Boiana (5).
Nel mezzo del Mare Adriatico emerge l’Arcipelago di Pelagosa, non lontano dalle isole pugliesi Tremiti fronteggianti il Gargano (6).
(5) Per confrontare dettagliatamente i territori citati con i tracciati dei confini naturali della Venezia Giulia e della Dalmazia
suggeriti, si rimanda in particolare alle carte 1: 100.000 dell’Istituto Geografico Militare, Firenze, anni vari.
(6) C. SUSMEL, L’italianità geografica dell’Arcipelago di Pelagosa. Conteso da secoli è più vicino alla Puglia che alla Dalmazia, in “FIUME”, n. 1-6, Roma, 2014, pp. 81-86, Anno XXXIV.
P.S. Ai paragrafi precedentemente impaginati e a questo ne seguiranno altri, ciascuno dei quali potrà essere riprodotto a titolo gratuito in qualsiasi forma, cartacea o non cartacea, alla sola condizione di indicarne la fonte: OBLO’ – www.claudiosusmel.it
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