3-Il tratto di confine naturale italiano coincidente con quello naturale della Venezia Giulia

Ai giornalisti italiani perché conoscano i confini naturali d’Italia
non facendosi ingannare dai falsificatori della Geografia e della Storia
Ad Alpes

16 settembre 2025

Il terzo paragrafo dal saggio:

Confini naturali e confini politici
per la Venezia Giulia e per la Dalmazia
nelle trattative
tra il Regno d’Italia, la Triplice Alleanza, l’Intesa, e l’Associato
(1914 – 1920)

3 – Il tratto di confine naturale italiano coincidente con quello naturale della Venezia Giulia
E’ costituito a nord dalle Alpi Carniche che separano la Venezia Giulia dall’Austria, e si individua a est del Monte Acomizza sulle Alpi Carniche fino al Monte Termine sulle Alpi Giulie; è costituito a est dalle Alpi Giulie che, evidenziate dalla cima del Monte Tricorno di 2.863 metri svettante vicino all’attuale confine tra Austria e Slovenia e dalla cima del Monte Nevoso di 1.796 metri svettante a  nord di Fiume, separano il Friuli Venezia Giulia dalla Slovenia e dalla Croazia, ed evidenziate  dalla cima del Monte Risnjak di 1.528 metri svettante a nord est di Fiume separano l’Italia dalla Croazia.

Sul territorio spartiacque del tratto mediano del confine naturale delle Alpi Giulie, che insiste da un punto ad ovest di Potoc del Confine fino a un punto a sud della cima del Monte Nevoso si possono individuare tre linee:
1) in direzione sud est, passando a nord di Longatico attraverso il valico di Nauporto e a sud dei corsi d’acqua che finiscono per confluire nel fiume Lubiana (Ljubljanica), proseguendo per il rilievo di Nauporto a sud dei corsi d’acqua pertinenti al bacino del Mar Nero e a nord del corso del Cerkniscica che alimenta il lago di Dolenje nel bacino chiuso di Circonio, proseguendo a sud ovest tra i corsi d’acqua pertinenti al bacino del Mar Nero e a quello del Mare Adriatico, poi prevalentemente per basse alture in direzione sud ovest verso il Monte Nevoso di metri 1.796.
2) a sud ovest verso la Val Voluria, proseguendo in direzione generale sud est nel solco dei Bacini Chiusi di Gottedrasizza, Calce, Planina, Unec, Rachech, Zirknitz (Lago Circonio), piana di Cosarce, piana di Babino Polie, poi prevalentemente per basse alture in direzione sud ovest verso il Monte Nevoso di metri 1.796.
3) a sud ovest verso la Val Voluria, proseguendo attraverso la Val Voluria in direzione sud est verso Vitez, ancora a sud est verso il Monte Corno di metri 944, proseguendo per alte cime con arco convesso verso nord est che raggiunga poi a sud est il Monte San Lorenzo di metri 1.019, volgendo in decisa direzione sud est fino al Monte Pomario di metri 1.268 e poi al Monte Scodonicco di metri 1.260, e ancora verso il Monte Lenciaio di metri 1.235 e verso il Monte Nevoso di metri 1.796 (2).
Il tratto mediano da Idria al Monte Nevoso venne indicato genericamente nel patto di Londra, lasciando quindi la possibilità di scegliere una delle linee individuabili sul suo territorio spartiacque; l’Italia avrebbe scelto quella più occidentale  (la più simile a quella su indicata col numero 3), come risulta evidente dalle trattative intercorse con le sue controparti – per continuità orografica col suo sistema alpino?, per esigenze militari?, per ottenere maggiore coesione etnica? -, linea che costituirà la base del confine poi statuito dal Trattato di Rapallo (3).

Dal Monte Nevoso il confine naturale prosegue con direzione sud est fino al Monte Risniak di metri 1.528, prosegue dal Monte Risniak in direzione sud fino al Monte Glavica di metri 1.160 e alla quota di metri 1.131.
Dalla quota 1.131 il confine naturale prosegue per la dorsale montuosa che presenti la maggiore continuità in direzione del Bittorai, che costituisce l’inizio del sistema alpino dalmatico, fino alla Depressione delle Conche, prosegue in direzione generale sud ovest fino alla quota 56 della costa a est del Vallone di Buccari fronteggiante il Canale del Maltempo e lo Scoglio San Marco; lasciando lo Scoglio di San Marco, Veglia e Pervicchio all’Italia, e il litorale fronteggiante queste isole alla Dalmazia.

Non viene suggerita l’ipotesi di confine naturale della Venezia Giulia esteso al Monte Bittorai che si eleva a est della Depressione delle Conche, proposto da Cesare Battisti sulla carta “La Venezia Giulia fisica”(4), ritenendosi la Depressione delle Conche un limite fisico ben individuabile tra il sistema delle Alpi Giulie e quello dalmatico di cui il Monte Bittorai costituisce l’inizio settentrionale.

(2) C. SUSMEL, I confini naturali d’Italia“ tavv. 29A – 29B – 30 – 31A, Sassari, 2011.
(3) C. SUSMEL, L’accordo di Londra cit. pag. 101.
(4) S. SLATAPER, Confini orientali, carta ripiegata a fronte pag. 48, Trieste, 1986, riprodotta da C. BATTISTI, La Venezia Giulia, Novara, 1919. 

P.S. Ai paragrafi precedentemente impaginati e a questo ne seguiranno altri, ciascuno dei quali potrà essere riprodotto a titolo gratuito in qualsiasi forma, cartacea o non cartacea, alla sola condizione di indicarne la fonte: OBLO’ – www.claudiosusmel.it

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