L’Unione Europea e gli invidiosi del futuro
Satis ab eis
11 luglio 2025
Mentre è in corso a Roma una imponente manifestazione di unità transatlantica per il sostegno all’Ucraina, presenti la Presidente della Commissione Europea e il delegato degli Stati Uniti d’America, la Francia viene rappresentata da Macron in un incontro che si svolge fuori dai confini della Unione Europea, nel Regno Unito.
Macron insieme al Primo Ministro del Regno Unito Starmer, dichiara la disponibilità a coordinare le forze nucleari delle due nazioni – che resterebbero però organicamente indipendenti – per la difesa dell’Europa.
Un proposito così vago e strutturalmente privo di qualsiasi innovazione e implementazione dei mezzi, dovrebbe convincere gli stati nazionali della Unione Europea che in caso di minaccia da parte delle testate nucleari russe, prudenzialmente stimate in circa sei settemila, le poche centinaia di testate nucleari francesi e britanniche verrebbero da Macron e da Starmer utilizzate per difendere con lo stesso spirito di sacrificio tutte le nazioni d’Europa e non prima di tutto le proprie.
E via!, neanche la più becera propaganda di guerra proporrebbe un simile puerile vanaglorioso minimamente credibile intento solidale.
La deterrenza nucleare dell’Unione Europea si ottiene con l’assemblaggio plurinazionale delle sue Forze Armate, in una prima Forza Armata Europea Nuclearizzata.
Decida l’Unione Europea per un trilinguismo obbligatorio scelto tra le lingue parlate nell’Unione Europea per l’organico militare e civile costituendo di questa Forza, o per un bilinguismo obbligatorio costituito dall’inglese e dalla lingua madre del soldato e del civile in Forza.
L’Unione Europea non può più perdere tempo con volonterosi invidiosi di questo o quel successo personale conseguito da politici di nazioni diverse da quelle cui appartengono.
Ha un’urgenza estrema di volontari generosi pronti a impiegare le proprie forze per la realizzazione della comune Federazione continentale.
Basta con le tempeste petulanti di vecchie galline drogate da sterili nazionalismi.
“Leva civile e militare obbligatoria in Italia” Claudio Susmel
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Memoria Patriae prima vis